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Monitoraggio del rumore e del traffico

Ambiente ed energia

Che cos’è il rumore aeroportuale

Il rumore aeroportuale è il principale impatto ambientale prodotto dagli aerei in relazione al disturbo arrecato alla popolazione che risiede nelle vicinanze dell'aeroporto. La sorgente inquinante è rappresentata dagli aerei che, durante il decollo e l'atterraggio producono rumore tramite il funzionamento dei motori e la penetrazione aerodinamica. Il rumore percepito al suolo e prodotto dal traffico aereo dipende da alcuni fattori quali il numero e tipo di aerei, la quota di sorvolo, la traiettoria di movimento e, non ultimo, le condizioni meteorologiche.

Come si misura il rumore aeroportuale

L'aeroporto di Bologna è dotato di un sistema di monitoraggio del rumore conforme alla normativa, costituito da 7 centraline fisse posizionate in corrispondenza delle traiettorie di atterraggio e decollo degli aerei. Ogni centralina rileva il rumore prodotto degli aerei in sorvolo e trasmette i dati al sistema centrale per il calcolo del rumore complessivo. Il sistema acquisisce anche i dati di traccia radar forniti da ENAV, che vengono incrociati con i dati di rumore trasmetti dalle centraline ed esegue il calcolo del rumore aeronautico.

Come si gestisce il rumore aeroportuale

L'Aeroporto di Bologna, di concerto con gli Enti ed Autorità preposte, attua specifiche misure di gestione del rumore finalizzate a mitigare l'impatto acustico e ridurre il disturbo arrecato alla comunità residente nell'intorno aeroportuale, con specifico riguardo al sorvolo delle zone residenziali ad Est dell'aeroporto. Gli ambiti di gestione del rumore aeroportuale sono in linea con i principi guida consolidati a livello internazionale (Approccio Bilanciato sancito dalla Direttiva europea 2002/30/CE).

  1. Evoluzione tecnologica
  2. Pianificazione del territorio (Zonizzazione acustica aeroportuale)
  3. Procedure antirumore e restrizioni operative

La valutazione ed attuazione delle misure di gestione del rumore compete alla Commissione aeroportuale istituita ai sensi del DM 31.10.1997, presieduta dall'ENAC e che vede le rappresentanze dei seguenti Enti: Ministero dell'Ambiente (ISPRA), Regione Emilia-Romagna, Città metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Caldera di Reno, Comune di Anzola Emilia, ARPAE, Gestore aeroportuale, ENAV, Vettori aerei.

Evoluzione tecnologica

Un elemento importante della gestione dell'impatto acustico aeroportuale è la riduzione del rumore alla sorgente. Sin dagli anni 70 gli aeromobili civili vengono sottoposti a certificazione acustica, denominata “capitolo”, assegnata applicando criteri previsti dall'ICAO (International Civil Aviation Organisation). In origine vi erano aeromobili esclusivamente di “Capitolo 2” cui successivamente, grazie al progresso tecnologico, sono seguiti i “Capitolo 3” e i “Capitolo 4”, via via meno rumorosi.

Pianificazione del territorio

La riduzione del disturbo arrecato alla popolazione non può prescindere da una adeguata gestione del territorio. La normativa italiana prevede che per ciascun aeroporto aperto al traffico civile sia definita la cosiddetta “zonizzazione acustica aeroportuale”, che si compone di tre fasce di rispetto (A, B e C). Ciascuna fascia è caratterizzata da limiti di rumore aeroportuale, e di utilizzo del territorio interessato. Nello specifico:

  • Zona A: è la zona più esterna dell’intorno aeroportuale; il rumore aeroportuale non può superare i 65 decibel, calcolato sul periodo di picco di un intero anno solare, e non vi sono vincoli all’utilizzo del territorio;
  • Zona B: è la zona intermedia, ove il rumore aeroportuale non può superare i 75 dB e non sono consentite nuove residenze abitative;
  • Zona C: è la zona più vicina l’aeroporto e dunque più rumorosa; per tale zona non sono previsti limiti di rumore, e sono consentite solo attività insediative connesse alla funzionalità dell’aeroporto.

Le zone acustiche dell’aeroporto di Bologna sono rappresentate nella figura seguente.

Zone acustiche vicino all'aeroporto.

Procedure antirumore e restrizioni operative

Presso l'aeroporto di Bologna sono in vigore procedure antirumore e restrizioni operative volte a limitare il sorvolo del centro abitato di Bologna e quindi il disturbo arrecato alla popolazione. In particolare, l’Ordinanza ENAC n°5/2023 (in vigore dal 19 Giugno 2023 e che ha aggiornato la precedente Ordinanza 11/2016) prevede specifiche condizioni di utilizzo delle piste per il decollo e atterraggio durante il periodo notturno (23:00-06:00) e diurno (06:00-23:00).

Periodo notturno (23:00-06:00)

  • dalle ore 23.00 alle ore 06.00 LT i decolli avvengono obbligatoriamente per pista 30, salvo diversa richiesta del pilota per motivi meteo o di sicurezza;
  • dalle ore 23.00 alle ore 06.00 LT gli atterraggi avvengono obbligatoriamente per pista 12, salvo diversa richiesta del pilota per motivi meteo o di sicurezza.

Nel periodo notturno, dunque, la capacità oraria della pista di volo è la metà di quella del periodo diurno. Tutti i decolli e atterraggi devono avvenire rispettivamente in direzione Bargellino (decolli Pista 30) e provenienti da Bargellino (atterraggi Pista 12), anche a scapito di eventuali ritardi nelle partenze e negli atterraggi, salvo esclusive condizioni meteo o di sicurezza.

Periodo diurno (06:00-23:00)

Dalle ore 06.00 alle ore 23.00 LT i decolli avvengono preferenzialmente per pista 30, salvo motivi ATC ovvero salvo diversa richiesta del pilota per motivi meteo e di sicurezza.

Nel periodo diurno, dunque, l’uso delle piste è determinato al fine di garantire la sicurezza del volo, riducendo altresì al minimo gli eventuali ritardi dovuti alla occupazione dello spazio aereo.

Si specifica che nel rispetto delle normative nazionali, le procedure antirumore e le restrizioni operative non si applicano agli aeromobili di stato, ai voli militari, ai voli umanitari, ai voli ospedale ed HEMS e ai voli di ricerca e soccorso, nonché quelli specificatamente autorizzati dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile.

Pista aeroporto: decolli e atterraggi in testata 12 e 30.

I motivi meteo o di sicurezza previsti dalle Ordinanze ENAC sono riconducibili alle condizioni descritte nel seguito.

  • LVP (Low Visibility Procedure): trattasi di procedure operative internazionali adottate in condizioni di scarsa visibilità, per consentire agli aeromobili di atterrare e decollare in piena sicurezza. In caso debbano essere utilizzate le procedure LVP, gli atterraggi ed i decolli possono avvenire esclusivamente per pista 12.
  • Vento: Gli aerei devono decollare e atterrare con vento contrario alla direzione di movimento per garantire adeguata portanza aerodinamica e quindi sicurezza del volo stesso. Il traffico aereo è quindi gestito considerando la direzione e velocità del vento che viene registrata.
  • Maltempo: trattasi di condizioni meteorologiche avverse presenti a diverse altitudini, a terra ma anche in quota, che possono quindi rendere necessaria la scelta di una specifica direttrice di movimento.
  • Limitazioni Infrastrutturali: trattasi di condizioni ove sono in corso attività di manutenzione delle aree di movimento (pista di volo, piazzali, vie di rullaggio) che limitano temporaneamente la operatività o impediscono l'utilizzo di determinate direttrici di decollo/atterraggio; altre limitazioni infrastrutturali riguardano le specifiche caratteristiche dell’aeromobile che per dimensione e peso necessita di operare in una specifica direttrice di movimento.
  • Motivi ATC: trattasi di condizioni ove la direzione di atterraggio e decollo è vincolata alla esigenza di assicurare adeguata separazione fisica e regolarità del traffico aereo. Tale condizione è prevista dalle Ordinanze ENAC per la sola fascia diurna;
  • Ex Ord.ENAC 11/2016: trattasi di decollo e atterraggio in sorvolo notturno sull’abitato di Bologna che, per condizioni di occupazione dello spazio aereo, devono essere operati contenendo i ritardi entro i 20minuti. L’art.1 dell’Ordinanza 11/2016 è sospeso fino al 31 ottobre 2023, sostituito dall’Art. 1 dell’Ordinanza ENAC 05/2023.
  • Richiesta pilota per meteo o sicurezza: richieste dell’equipaggio di condotta dell’aeroplano dovute ad esigenze meteo (es. condizioni meteo diverse per le due diverse zone al suolo interessate e/o evitare zone di maltempo/temporalesche/zone di turbolenza/ wind shear) o dalle performance operative dell’aeroplano (che influenzano la sicurezza delle operazioni di decollo/atterraggio, ad es. peso aeromobile/lunghezza pista disponibile/componenti del vento/pendenza pista/contaminazione della pista), o per le radioassistenze/procedure strumentali disponibili.

Al fine di fornire puntuale informazione circa l’applicazione delle Ordinanze ENAC, viene svolta una analisi puntuale e successiva pubblicazione di tutti gli atterraggi e decolli operati nella fascia oraria notturna (23:00-06:00) che avvengono in direzione Bologna.

Elenco dei sorvoli notturni autorizzati in conformità alle procedure antirumore

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